Vibram Traction Lug
Vibram, azienda storica nel campo delle calzature deve il suo nome a Vitale Bramani, il fondatore dell'azienda nel lontano 1937, da allora questo marchio si è impegnato a migliorare e fornire prodotti e tecnologie innovative per affrontare qualsisi fondo e situazione.
Secondo test di suole Vibram per trail, questa volta ho partecipato all'evento legato al trail del Motty, ho potuto salire sul truck parcheggiato in riva al lago Maggiore e poter conoscere di persona Corrado e tutto lo staff di Vibram sole factor itinerante.
L'oggetto della prova è la Vibram Traction Lug, la nuova tecnologia presentata in questo 2021 dopo le ormai collaudate Megagrip e Litebase che tanto hanno fatto parlare.
L'azienda dall'ottagono giallo dichiara: la conformazione dei tasselli, oltre alla posizione specifica sul battistrada, contribuisce in modo importante a enfatizzare le perfomance delle mescole e delle tecnologie. I dipartimenti R&D Vibram hanno studiato un nuovo design di tassello in grado di amplificare le performance di trazione rispetto ai classici tasselli.
Grazie allo studio delle tecniche avanzate di stampaggio fatte dai lab Vibram, l’azienda ha messo a punto un design di tassello innovativo, in cui la tridimensionalità è ottimizzata grazie alla presenza di scanalature e di inserti in gomma di piccole dimensioni disposti lungo le fasce laterali del tassello. Nasce così il design “ Vibram Traction Lug”, che permette di aumentare la superficie laterale del tassello fino al 50% e di incrementare la trazione fino al 25% sulle diverse superfici di appoggio rispetto a un design tradizionale.
Le scarpe scelte per la modifica sono state le Saucony Peregrine ISO, calzature che già di serie hanno una suola che offre buoni standard sia di grip che di trazione oltre ad una ammortizzazione consistente.
Dopo la risuolatura le scarpe sono diminuite di qualche grammo, da 324 a 312, la flessibilità della scarpa è rimasta invariata, a differenza dell'altra volta, però, l'ammortizzazione non è più la stessa, la scarpa è diventata secca, forse a causa della pressatura a cui viene sottoposta dopo che è stata incollata la nuova suola.
Qual'è stato il verdetto dei sentieri? Dopo più di 250km e oltre 8000m di dislivello positivo, dopo averle usate per il TOZ trail Oasi Zegna posso dire che il prodotto Vibram sicuramente offre buone prestazioni su quasi ogni tipo di superficie dal terreno "friabile" terra misto ghiaia, su cui nelle salite mi è capitato di vedere i segni dei tasselli che "raspano" il terreno. Anche su roccia asciutta e roccia bagnata fanno sentire appoggi abbastanza sicuri anche se non sempre, in questo ambito sinceramente sono stato un pò deluso, pensavo che la nuova suola offrisse migliori prestazioni.
Su terreni morbili, fango, terra impregnata d'acqua, nonostante la configurazione dei chiodi è abbastanza diradata non permette di scaricare bene il fango, che di conseguenza rimane incollato alla suola compromettendo il grip e la trazione.
La durata della suola è ottima, dopo i kilometri percorsi sono presenti alcune mancanze sui tasselli e qualche segno di usura, specialmente nella parte anteriore, la zona più sollecitata, da questo punto di vista Vibram conferma che sotto questo aspetto offre una grande affidabilità perchè generalmente le suole provate finora hanno sempre avuto una durata superiore alla vita media di una scarpa da running. Anche le prestazioni direi che sono rimaste costanti nel tempo, col passare dei chilometri.
In conclusione questa nuova tecnologia è sicuramente interessante, sulla carta i vantaggi sono condivisibili però nella realtà mi aspettavo prestazioni migliori specialmente per quanto riguarda il grip, sarebbe stato interessante fare una comparazione con la suola Zegalite, chissà magari in futuro. Paragonando invece la nuova suola/tecnologia Traction Lug con la suola Peak Distric, oggetto della test precedentemente effettuato, quest'ultima offre prestazioni migliori in ogni occasione, però c'è da considerare che è tutt'altro genere di suola e che è pensata per un uso differente.
Vibram Traction Lug, sicuramente offre un alta durata e una costanza di rendimento nel tempo, è votata a terreni asciutti, compatti e "friabili". Dal mio punto di vista credo che bisogna rivedere il disegno dei chiodi, forse rendere i tasselli più flessibili, magari aggiungendo dei "tagli" sui chiodi stessi.
Vibram, negli ultimi anni ci ha abituati ad essere molto attiva nel immettere sul mercato innovazioni, penso che non mancheranno novità riguardanti altri prodotti o questa nuova tecnologia, credo che se ci saranno pareri simili al mio l'azienda sarà pronta a lavorare per eliminare i problemi riscontrati considerando che questa tecnologia è appena nata.
Vibram Litebase e Sole Factor
Sono sempre curioso di provare nuovi materiali e tecnologie e nel caso in cui riguardano le mie passioni sono maggiormente invogliato, in questo caso sto parlando di scarpe da trail e dell'opportunità di poter testare le stesse suole che hanno a disposizioni gli atleti ufficiali della squadra Vibram. Naturalmente non ho perso tempo e ho messo a disposizione un paio di scarpe da risuolare (Altra Lone Peak 3.0) con il prodotto di punta del famoso ottagono giallo: la Litebase.



Il tutto è avvenuto velocemente e comodamente, dopo essermi registrato sono stato ricontattato da Corrado, il responsabile del reparto risuolatura, che tramite videochiamata mi ha accompagnato in una breve visita nella fabbrica Vibram di Albizzate (VA) illustrandomi qualche passaggio del processo produttivo, poi si è dedicato alla prima fase del lavoro di risuolatura valutando le scarpe da modificare e illustrandomi i 3 tipi di suole a disposizione: Speed Star, per l’eco trail, con un disegno poco pronunciato, 3-4 millimetri di altezza, poi la Zegalite, con 7 millimetri di tassellatura, la più versatile e quindi la Peak District, la suola più adatta ai terreni morbidi con i suoi 9 millimetri di battistrada.



Rispetto alla scarpa originale il grip e la trazione sono aumentati di molto, ma le Lone Peak non sono sicuramente famose per il grip. Dopo la modifica l'appoggio risulta sempre sicuro in praticamente tutte le occasioni, chiaramente tenendo conto che la suola scelta dà il suo meglio sui terreni morbidi e cedevoli, ma comunque si comporta abbastanza bene anche sui terreni compatti e anche sulle rocce umide. La suola originale era sicuramente più scorrevole nei tratti di corsa pianeggianti però sicuramente peccava in trazione e grip specialmente sul bagnato.
In salita, la nuova suola offre una trazione elevata anche su pendenze abbastanza impegnative, in discesa da ottimi risultati anche su sentieri tecnici nonostante il modello di scarpa sia pensato più per percorsi collinari agevoli che per scendere da pendii impervi, ma la sinergia tra la tassellatura e la mescola Litebase sono riusciti trasformare positivamente il comportamento delle Lone Peak.
Ho oltrepassato i limiti della nuova suola su neve battuta e molto bagnata, in questo ambito, che giudicherei estremo è capitato in qualche occasione di perdere l'aderenza. La tenuta su neve non battuta è comunque più che buona.
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