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...la corsa non è uno sport ma è un andatura dell'essere umano, tutti possono riuscire a correre, è una cosa che bisogna fare per stare bene, per la questione delle endorfine, per la questione dell'ossigenazione. E' una medicina non è uno sport, non è un gioco come ad esempio il calcio, la cui federazione FIGC, infatti, è l'acronimo di Federazione Italiana Giuoco Calcio... STEFANO GREGORETTI
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In passato mi è capitato di farlo senza sapere cosa stessi facendo (sotto la foto di una mia recente prestazione)... ho scoperto qualche giorno fa che questo comportamento ha un nome e addirittura in autunno si svolgeranno i campionati del mondo proprio in Italia.
Nato tre anni fa in Svezia, il plogging - ossia raccogliere rifiuti correndo - è ormai un vero e proprio trend virtuoso, che fa bene alla salute e all'ambiente. Praticato da un numero crescente di persone nel mondo, nel 2020 si è svolto in Italia il primo campionato mondiale di plogging.
Plogging vs Littering. Se da un lato c'è la cattiva abitudine di disperdere nell'ambiente rifiuti di ogni genere (litter, per dirlo all'anglosassone), dall'altro c'è un numero crescente di persone che trasforma il ripulire strade, fossi, boschi e spiagge in regolare attività fisica, capace di accostare sport ed ecologia.
Nuovo movimento globale che ha avuto la sua origine in Svezia, il plogging sfrutta la corsa e altri sport all’aria aperta per raccogliere i rifiuti che rovinano le nostre città e gli spazi naturali. L’idea di questa iniziativa sostenibile è la semplicità stessa: i partecipanti (plogger) scendono in strada con dei sacchi della spazzatura per raccogliere i rifiuti che incontrano durante il loro allenamento.
La parola ‘plogging’ deriva dallo svedese plocka upp (raccogliere) e dalla parola inglese ‘jogging’. Il pioniere si chiama Erik Ahlström che, lasciando la sua città natale nel 2016 per stabilirsi a Stoccolma, ha iniziato a ripulire le zone dove praticava il suo sport. Subito dopo, la sua abitudine si è diffusa in tutta la Svezia a seguito di eventi popolari. Oggi, grazie ai social media, è un fenomeno mondiale che coinvolge tantissime persone in tutto il mondo.
DOPO L’EDIZIONE PILOTA DEL 2020, IN AUTUNNO SI TERRÀ IL WORLD PLOGGING CHAMPIONSHIP, CAMPIONATO CHE RIUNISCE GLI ECO-RUNNER DI TUTTO IL MONDO CON UN SOLO OBIETTIVO: RACCOGLIERE I RIFIUTI ABBANDONATI
Partiranno venerdì 9 luglio le qualificazioni per il primo Campionato Mondiale di Plogging, che si terrà a ottobre in Piemonte. Atleti professionisti o runner attenti alla sostenibilità ambientale, ma anche semplici amatori: alle qualificazioni possono iscriversi tutti a caccia di un pettorale per il Mondiale!
Saranno 17 le corse qualificanti per accedere alla selezione, oppure sarà possibile ottenere il pass attraverso una specifica #ploggingchallenge, un’esclusiva classifica virtuale che permetterà agli amatori di accumulare punti competere tra loro.
La prima edizione del Campionato Mondiale di Plogging sarà l’occasione per celebrare uno sport sempre più popolare e coinvolgente. La corsa abbinata alla raccolta dei rifiuti abbandonati è divenuta anno dopo anno un’attrattiva non solo per gli sportivi appassionati, ma anche per i corridori professionisti, che vogliono impegnarsi concretamente per un ambiente più pulito.
Durante la regular season (ovvero la fase di qualificazione), saranno 13 i trail che consentiranno di concorrere per la qualificazione al Campionato, all’interno di numerosi appuntamenti: Gran Trail Courmayeur (9-11 luglio), 100 miglia del Monviso (23-25 luglio), Trail EDF Cenis Tour (31 luglio-1° agosto), Alpe Adria Trail (13-15 agosto), a cui si aggiungono, per una sorta di play off, le 4 distanze del TorX (12–18 settembre) per un totale di 17 distanze.
Tutti i runner iscritti a questi trail potranno accedere gratuitamente alle selezioni per il World Plogging Championship, una volta iscritti riceveranno l’attrezzatura necessaria (guanti e sacchetto) direttamente con il pacco gara. Le gare fanno dunque parte a tutti gli effetti del Campionato, del quale rappresentano le fasi di selezione e di qualificazione alla fase finale di ottobre.
L’estrema versatilità di questa disciplina, che può essere praticata da chiunque su ogni tracciato, è indubbiamente il suo punto di forza. Pertanto, avrà luogo per gli amatori che intendono prendere parte alla competizione una selezione particolare e coinvolgente: la #ploggingchallenge!
Non sarà necessario partecipare a un trail per ottenere la qualificazione, ma un innovativo sistema di selezione verrà svelato nella conferenza stampa di presentazione in programma nella prima metà di luglio.
Sarà possibile iscriversi sul portale worldploggingchampionship.com e partecipare così alla sfida per aggiudicarsi i pettorali in palio. Tutte le informazioni necessarie sono contenute nel regolamento della manifestazione, consultabile sul sito.
Roberto Cavallo, ecorunner e ideatore della manifestazione, sottolinea che “il miglioramento della situazione ambientale, a partire dal cambiamento climatico e dalla dispersione dei rifiuti nell’ambiente, richiede una vera e propria corsa, prima che sia troppo tardi. Gli esperti ci hanno allertato da tempo su come il 2030 possa rappresentare una data di non ritorno; dobbiamo quindi passare rapidamente all’azione. L’idea – continua Cavallo – che trova compimento nel Campionato Mondiale di Plogging, è quella di affiancare l’impegno concreto di un numero sempre maggiore di persone che rimuovono i rifiuti dall’ambiente, con una competizione sportiva. Lo sport ci permette di coinvolgere testimonial molto seguiti il cui gesto diventa non solo simbolico, ma emulativo, il tutto condito con il giusto pizzico di agonismo, con la consapevolezza che dobbiamo correre tutti insieme!”
Per maggiori informazioni andare su https://www.ploggingchallenge.com/it